La porcheria del Superminimo

3 Aprile 2008

Pubblico per intero la lettera, inviatami dal mio caro amico e assiduo lettore Francesco (che ringrazio per la sua testimonianza), sul diabolico marchingegno (uno dei tanti) in cui è probabilmente incappato ogni metalmeccanico alle prese con il “Superminimo”. A lui la parola:

Ciao a tutti,
prima di tutto ringrazio Sebastiano e il suo blog per avermi dato la possibilità di dire a tutti voi lo schifo delle cose che ho appreso e visto in questi giorni di lavoro.
Io sono Francesco un onesto metalmeccanico che come tutti si aspettava l’aumento contrattuale e in questi giorni anche i famosi 300 euro previsti quando c’è stato l’accordo con i sindacati. In realtà l’aumento contrattuale e i 300 euro non ci sono stati ne per me ne per i miei colleghi. Il merito è dovuto a una voce presente sulla busta paga che prende il nome di superminimo. Ma cos’è il superminimo?

Il superminimo è la quota di retribuzione che, per accordo delle parti, viene corrisposta al lavoratore in aggiunta rispetto alla paga base e alla contingenza.

Da questa definizione sembra che il superminimo sia una cosa positiva in quanto è una quota aggiuntiva data al lavoratore rispetto a uno stipendio base. In realtà è una delle più grandi “INCULATE” che le aziende riservano ai propri dipendenti. Infatti grazie a questo superminimo io e tutti i miei colleghi non abbiamo avuto l’aumento contrattuale e i 300 euro che ci spettavano.
Ora spiego con un esempio il trucco sporco che si cela dietro a questa parola.
Ah dimenticavo di dire che il superminimo è “assorbibile” dallo stipendio base.
Facciamo dunque un esempio considerando due aziende, una azienda A dove lo stipendio viene pagato a un dipendente come somma di stipendio base e superminimo e una azienda B dove non esiste il superminimo (uguale a zero) e lo stipendio viene pagato solo come stipendio base. Supponiamo che ci sono due dipendenti, un dipendente per l’azienda A e uno per l’azienda B che cominciano la propria carriera partendo dallo stesso stipendio lordo, ad esempio 1100 euro. Il lavoratore B prenderà questo lordo sullo stipendio base, mentre quello dell’azienda A lo prenderà per una parte sullo stipendio base, ad esempio 1000 euro, e per l’altra parte sul superminimo, in questo caso 100 euro. La situazione di partenza è dunque la seguente dove entrambi i lavoratori prendono gli stessi soldi:

immagine1.jpg

Ora supponiamo che dopo un anno ci sia un aumento dovuto al rinnovo del contratto, e che questo aumento comporti un aumento dello paga base di 100 euro.
Per il lavoratore dell’azienda B (quella senza superminimo) questo aumento verrà assegnato sullo stipendio base, mentre per il lavoratore della azienda A, dal momento che il superminimo è assorbibile, questi soldi verranno tolti dal superminimo e messi sullo stipendio base. Quindi dopo un anno avremo la seguente situazione: Continua a leggere